Ernesto Funaro
Cartesio nella cultura olandese del Seicento
pg 200 – formato 15 x 21
ISBN 978-88888-48-90-7
€ 15,00
Questo libro -coraggioso ed originale è dir poco- si propone di sganciare la figura di Descartes dai canoni consueti in cui è stata ingabbiata per secoli. Pertanto, nessuna traccia, qui, di Penso dunque sono, di ripartizione delle idee in innate, avventizie e fittizie, ma un Descartes vivo nel contesto sociale, spaziale e culturale di un tempo segnato, drammaticamente ma anche costruttivamente per il destino dell'Europa, dalla Guerra dei Trent'anni, che tante devastazioni e miserie portò non solo tra la popolazione inerme ma tra tutti i ceti sociali, marcando profondamente un'epoca non ancora chiaramente delineata nelle sue tendenze fondamentali e sospesa tra antico e moderno, tra la permanenza ancora pesante della cultura scolastica e dell'intromissione dei centri di potere soprattutto ecclesiastico in tutti i campi del vivere sociale, e l'imminente radicale trasformazione delle conoscenze che va sotto il nome di rivoluzione scientifica. Sullo sfondo di questa disanima innovativa del pensiero cartesiano, il lettore si imbatterà in figure di abati liberi pensatori dati al rogo, in monache invasate sottoposte ad esorcismi, in mura abbattute di città sottoposte alle angherie del potere regio allora in piena espansione, ma anche in galeoni olandesi di ritorno dalle Indie carichi di spezie, in giardini di Luxemburg ispirati alle regole armoniche di Vitruvio, in castelli sospesi tra le acque delle campagne olandesi e tanti e tanti altri particolari di vita di un paese ancora risparmiato dalla guerra che stava devastando la vicina Germania e sviluppava un'economia forte, una borghesia non arrogante ma attenta ai valori del bello e dell'arte. Insomma, un bell'affresco storico.